Console fatta in casa
Console fatta in casa. Un vero appassionato di videogame (del passato e del futuro) non puo' farsi mancare una console interamente realizzata in casa. Potete finalmente costruire da soli la console dei vostri sogni realizzandola con un kit ordinabile online. Farete invidia a tutti i vostri compagni di gioco. La realizzazione e' abbastanza semplice. Vi serviranno: il kit completo del mini computer Raspberry pi 3, i 2 Controller Gamepad Joystick, i 2 programmi Win32 Disk Imager e Retropie. Appena avete fra le vostre mani tutto il necessario elencato, procedete in questo modo:
- Assemblate il kit del mini computer con i Joystick;
- Aprite il programma Win32 Imager ed installate Retropie;
- Caricate i vostri giochi nella cartella Rom (dovete essere in possesso degli originali a casa)
Buon divertimento.
E.T. il gioco
Il giocatore controlla l'alieno E.T., che deve attraversare vari schermi per ottenere i tre pezzi necessari a costruire un telefono, che gli permetterà di "telefonare a casa". I pezzi del telefono possono essere trovati dentro delle grandi buche, oppure collezionando 9 Reese's Pieces (una caramella statunitense): chiamando Elliot quando si hanno 9 caramelle, egli le scambierà con 1 pezzo del telefono. Il giocatore inoltre deve evitare un agente dell'FBI e uno scienziato che lo cercano. Se lo scienziato cattura E.T. il giocatore è portato allo schermo di Washington D.C., ma un giocatore abile può scappare prima che lo scienziato lo porti al prossimo schermo. Se l'agente dell'FBI tocca E.T. un pezzo del telefono gli sarà confiscato e tornerà in una buca a caso (se E.T. non ha nessun pezzo del telefono gli verranno confiscati tutti i Reese's Pieces, e se non ha nulla con sé l'agente non gli confischerà nulla).
E.T. inizia il gioco con 9999 punti di energia. Ogni azione, incluso il movimento, fa diminuire i punti di energia. E.T. può usare i Reese's Pieces in una zona detta "mangia la caramella" per recuperare energia. Se perde tutti i punti di energia diventa bianco e muore. Per tre volte a gioco Elliot può apparire e resuscitare E.T., permettendo al giocatore di continuare il gioco con 1500 punti. Si guadagna un'altra resurrezione se si trova un fiore appassito.
Quattro delle sei schermate esistenti contengono le grandi buche; E.T. perde dell'energia se ci cade dentro, e per uscire deve usare l'azione speciale della levitazione. Tuttavia, poiché nelle buche si possono trovare i pezzi del telefono e dei fiori appassiti, spesso il giocatore ci deve cadere dentro intenzionalmente.
Quando E.T. riesce a raccogliere tutti i 3 pezzi del telefono il giocatore può chiamare l'astronave in una zona in cui è permesso compiere tale azione. A questo punto parte un conto alla rovescia, entro il quale bisogna raggiungere il punto di atterraggio nella foresta. Qui, se non ci sono umani nei paraggi, la nave apparirà e farà salire a bordo E.T..
Il gioco ricomincia da capo senza aumentare in difficoltà o subire alcune variazioni. La difficoltà può essere variata solo globalmente e manualmente tramite un'apposita impostazione.
fonte:wikipedia
Kung Fu Master
Kung-Fu Master, intitolato in versione originale Spartan X, è un videogioco arcade di tipo picchiaduro a scorrimento orizzontale sviluppato nel dicembre 1984 dalla Irem Corporation e pubblicato dalla stessa casa in Giappone e, sotto licenza della Data East, anche in occidente. Uscirono poi conversioni per molte piattaforme dell'epoca. Viene accreditato come il precursore di successo dei videogiochi picchiaduro, dal quale hanno preso ispirazione tutti i successivi giochi di tal genere; è preceduto solamente da Karate Champ che però non ha avuto altrettanto successo. Il gioco è principalmente ispirato a L'ultimo combattimento di Chen (1972), dal quale sono stati presi ambientazione e alcuni boss, e pubblicato come tie-in dal film d'azione Il mistero del conte Lobos (1984) con Jackie Chan, del quale riprende parte della trama come i nomi Thomas e Sylvia dei protagonisti e il titolo del gioco (Spartan X è il nome con il quale il film è stato distribuito in Giappone).
fonte:wikipedia